Malacopia.

Maggio 31, 2016

Mara Carfagna

Mara Carfagna

Cara Mara,

a nome di tutti noi  candidati impresentabili con amicizie scomode   aspiranti consiglieri comunali nei comuni sopra i quindicimila abitanti, ti voglio ringraziare, perché è soprattutto grazie ad una  tua enorme cazzata ad un tuo importante sforzo se oggi abbiamo la possibilità di controllare se qualcuno ci ha votato  contare di più in lista. Infatti la doppia preferenza di genere porta in dote non solo  la colossale stronzata  grande regola democratica per la quale un elettore può  votare un uomo ed una donna, ma anche una bella regola del cazzo una preziosa clausola di salvataggio: chi ha appositamente distrattamente dato due preferenze maschili vedrà annullata solo la seconda preferenza, mentre la prima preferenza sarà salva. Questo ci permetterà di far rispettare comunque la volontà nostra dell’elettore,  verificando velocemente sezione per sezione  se qualche stronzo non ha votato come doveva   .  Grazie a te, dunque,  abbiamo migliorato quella porcheria degli anni ottanta con il controllo delle scalette di quattro preferenze si è applicato in pieno il principio  di facile riconoscimento dell’elettore parità di genere. Ti saluto a nome di tutti  i candidati impresentabili gli aspiranti amministratori pubblici, segnalandoti che ora, grazie a questa tua battaglia del recente passato,  quando dobbiamo farci una sega abbiamo un motivo in più per pensare al tuo bel culo  il nostro può dirsi finalmente un paese civile.  Ciaone. Un abbraccio forte.

(State bene. Ghino La Ganga)

Giorgio e i suoi giochi.

Maggio 30, 2016

Giorgio Gori

Giorgio Gori

 

Il ragazzo si formò tra Retequattro e Canale Cinque, transitando per Italia Uno: e mica in anni qualsiasi. Erano gli anni nei quali si discuteva della tv responsabile di Karl Popper ma si invidiava quella scatenata di Paolo Romani, in perenne dubbio tra il comporre il numero di Telefono Azzurro oppure l’uno-quattro-quattro di qualche linea erotica. Il ragazzo, pur conservando l’aspetto di bravo giovane pulito, educato ed agescizzato, decise di assecondare ciò che il pubblico bramava: grande spazio dunque alle ragazzine in slip bianchi  di Non è la Rai ed al Fiorello in giacca aragosta del Karaoke . “Uno come Giorgio Gori me lo poterei proprio a letto“, era solito urlare il talento siciliano: e pensare che invece ce lo portò Simona Ventura, sostenendo d’aver intrattenuto  col Giorgio de quo una relazione “al 70% cerebrale” (sic). Poi venne l’era della casa di produzione Magnolia. La televisione responsabile di Popper e quella creativa di Freccero se ne andarono definitivamente a fare in culo, sostituite da una completa rilettura della Società dello spettacolo di Debord. Il Gori scopri infatti che tale testo, al pari degli scritti di Don Bosco, si presta ad essere reinterpretato secondo l’improvviso  ghiribizzo del lettore. Se dunque una mattina ti svegli editore lo leggi in un modo, ma se la mattina dopo ti svegli  politico  lo leggi in un altro. Sicché giorni fa il nostro, svegliatosi nelle inaspettate vesti  di Sindaco di Bergamo, ha deciso che il gioco fa male ai suoi concittadini. In città non si potrà dunque  giocare  a slot machine né comprare  gratta e vinci all’ora di colazione,  pranzo e cena. Esente da limitazioni orarie  il Bingo: non per la sua origine D’alemiana, bensì per il suo valore di gioco di compagnia (ri-sic) . Perché la scelta di quegli orari? Beh, che domande. Così uno sta con la famiglia e si dedica alle cose importanti. Come il guardare la tv, ad esempio.

State bene.

Ghino La Ganga

Firenze in sintesi.

Maggio 27, 2016

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La sintesi della Firenze odierna è che se uno, tre sere fa, avesse installato un altoparlante per fare spostare le auto  parcheggiate l’auto sul Lungarno Torrigiani, si sarebbe beccato una multa da 420 euro.

State bene.

Ghino La Ganga

 

Preferenza.

Maggio 26, 2016

 

 

 

Per il corso ti si avvicina uno che conosci. Ti chiede il voto di preferenza per un congiunto: il quale,  fino a due anni fa, organizzava viaggi in pullman a Medjugorje. Ora, per via della crisi (sic), è in una lista collegata al sindaco favorito.

(State bene. Ghino La Ganga)

Partigiani veri.

Maggio 23, 2016

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“Oh.”

“Eh.”

“Tu sei un partigiano vero?”

“No. Perché?”

“Perché io invece sì. Mio figlio è iscritto all’Anpi, questo fa di me un partigiano vero.”

“Ah. E di tuo figlio?”

“Mah, lui più che altro è un coglione. Non sa nemmeno cosa sia la resistenza. Però almeno sta un po’ lì in sede, non rompe le palle a casa e quando ha voglia di far casino va a tirare quattro urli contro Israele. E buona lì.”

“Osta. E’ comodo. Ora che ci penso,  potrei fare iscrivere anche mio figlio.”

“Scusa, ma tuo nonno non era nella Rsi?”

“Sì, ma che c’entra. Era nella Rsi, ma soprattutto era un uomo contro. Un rivoluzionario.”

“Dunque, era un po’ partigiano pure lui.”

“Certo. Vedo che hai afferrato. Ce l’aveva a morte con i comunisti, portava il basco nero ed il mab a tracolla, ma dentro di sé  era un partigiano con i controcoglioni.”

“Giusto. Se fosse giovane oggi, sarebbe iscritto all’Anpi.”

“Bravo. E vorrei anche vedere che gli facessero storie. Un  rivoluzionario oggi non può che essere iscritto all’Anpi.”

“Senti: e i valori della Resistenza?”

“Ah, sì. I valori. Tu hai mai capito quali erano?”

“No. Tu?”

“Io? Ma quando mai? Però uno si iscrive all’Anpi, ed è come se li sapesse.”

“Ah, questo è vero. Pensa che qualche mese fa una ragazza mi ha detto di essersi iscritta all’Anpi e di aver parlato con una partigiana. O almeno: con una che diceva di essere stata una partigiana.”

“Ma pensa. E che diceva, la partigiana?”

“Una cosa molto interessante: nel mondo che immaginavano i partigiani, non erano necessarie le carceri.”

“Urca. Bello. E perché?”

“Perché la resistenza avrebbe eliminato i reati. Nessuno li avrebbe più commessi.”

“Ah. Non so: andò proprio così?”

“Boh. Nella zona tra Reggio e Modena lì per lì non sembrò. “

“Mh. Vabbè: è un discorso troppo complicato. E comunque: l’importante è tenere impegnati ‘sti ragazzi. Altrimenti ci van tutti a finire a x factor.”

“Vero. Dài, ci sentiamo. Ciao.”

“Ciao.”

(State bene. Ghino La Ganga)

 

Mica come i partiti.

Maggio 22, 2016

Davigo

 

La cosa geniale è dichiarare di non avere orientamenti politici e, subito dopo, lasciare libertà di voto secondo coscienza, affermando che comunque chi vuole può partecipare al dibattito.

State bene.

Ghino La Ganga

In fuga dagli scemi.

Maggio 20, 2016

 

 

Secondo l’Istat, in Italia il 42% dei giovani aspira a costruirsi un futuro in un altro paese del mondo. E’ comprensibile. Vivono in  un paese, nel quale l’attività più intelligente dei  loro pochi coetanei  consiste nell’attraversare improvvisamente strade e binari  con  cuffiette piantate  nelle orecchie e  sguardo fisso a terra, ed il gesto più maturo  dei loro troppi genitori e nonni consiste nell’imboccare contromano i sensi unici,  sfrecciando in mezzo alla via su biciclette elettriche cinesi.

State bene.

Ghino La Ganga

Marco.

Maggio 19, 2016

Marco Pannella

Marco Pannella

 

Addio.

Sei stato una colossale testa di cavolo con sprazzi di assoluta genialità.

(State bene. Ghino La Ganga)

La pezza del buco.

Maggio 16, 2016

Manlio Di Stefano

Manlio Di Stefano

Comunque la differenza non sta nel fatto che Grillo è un personaggio politico di primo piano?
“I suoi sono spettacoli. Faccia caso a un elemento: Beppe ha sempre portato le novità che accadono nel mondo sul palcoscenico. E siccome in Italia adesso c’è la retorica del musulmano che si fa esplodere in giro, lui fa questa battuta. Come a voler dire: “Tutti la pensano così, e invece guardate cosa succede a Londra””.

( Estratto della breve intervista di Tommaso Ciriaco  a Manlio di Stefano, pubblicata su La Repubblica.it  di oggi.  Non ricordo bene in quale blog  –  con qualche sforzo potrei trovarlo –   c’era una persona che sosteneva con forza che gli eletti del Movimento Cinque Stelle sono esclusivamente ragazzi in gamba, studiano e si applicano. State bene. Ghino La Ganga)

La bordata.

Maggio 15, 2016

 

 

“La bordata arriva dal ministro per gli Affari regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa, già Forza Italia e ora Ncd.”

(E’ una frase  pubblicata da Il Fatto Quotidiano nell’edizione di ieri. Lo so: la frase in sé è banale, eppure leggerla mi provoca una risata forte. Anche rileggerla e rileggerla ancora: ogni volta, una risata forte. Senza nemmeno leggere il contenuto della bordata, che infatti non trascrivo. E senza nemmeno guardare la foto di Enrico Costa, che  infatti non pubblico. Ditemi per favore se anche a Voi questa frase fa lo stesso effetto. State bene. Ghino La Ganga)