English prototype.
giugno 29, 2016
Replay remain.
giugno 28, 2016
“Oh.”
“Eh.”
“Nella mia famiglia ho indetto un referendum sulla mia uscita di casa.”
“Esito?”
“Fino a ieri sera sembrava restassi. Mia moglie era l’unica decisa a cacciarmi. I miei figli sembravano indecisi. Alla fine, il voto del gatto è stato decisivo e mi ha buttato fuori. Ora mi tocca uscire. Quell’infame. Pensare che l’ho raccolto io al gattile comunale. E’ saltato fuori che aveva raccolto lui tutte le firme.”
“Capisco. Eh, anche chi amiamo ci dà di queste coltellate, purtroppo. Ed ora che fai?”
“Mah. Chi ci aveva pensato. Credevo che il quesito non sarebbe mai passato. Ed invece. Ora non so davvero che fare. Ho detto che me ne vado spontaneamente, ma tra sei mesi.”
“E gli altri?”
“Boh. Non è che spingano. Il gatto poi, appena gli ho dato due croccantini, mi ha fatto capire che potrebbe pure raccogliere di nuovo le firme per rifare il referendum.”
“Ah. E stavolta lui come voterebbe?”
“E chi l’ha capito? Più che altro sembra essergli piaciuto l’effetto che ha fatto. Dunque sospetto che replicherebbe il voto.”
“Mh. Allora stai attento.”
“Ah, certo. Per quel che vale. Vabbè. Ciao.”
“Ciao.”
(State bene. Ghino La Ganga)
But.
giugno 24, 2016
Titolo su La7: “Prodi, D’Alema e Ferilli contro Renzi”.
giugno 22, 2016
Come dire: Didì, Vavà e Pelè.
State bene.
Ghino La Ganga
Analisi del voto.
giugno 21, 2016
Alla fine, vinci se presenti dei candidati decenti e non troppo vecchi. Poi però chi li ha votati vuole vedere dei risultati in pochi mesi. Se non li vede, cambia subito idea e maledice i neoeletti: i lunghi tempi di un’azione amministrativa non sono più comprensibili per chi, ormai, vuol fare tutto in due clic o in un touch. Si diceva che per l’italiano il voto era come la mamma: immutabile. A giudicare dagli insulti più ricorrenti, il secondo pilastro era già crollato da tempo.
State bene.
Ghino La Ganga
I.stituto S.ussistenza I.dioti S.parpagliati (parte terza)
giugno 15, 2016
Seddique Mateen, padre di Omar Mateen il killer di Orlando, ha dichiarato che il figlio è stato usato dai terroristi e che lui, come padre, ha fatto del suo meglio sicché non può torturarsi per i segnali che può non avere visto (sic). Pur di non ammettere di essere una testa di cazzo che ha messo al mondo una testa di cazzo ( i micidiali completini a cravatta coordinata con i quali presentava le sue assurde trasmissioni tv ne sono una prova decisiva), egli dà dunque la colpa all’Isis: siamo all’apoteosi della conferma di quanto sostengo, ossia che lo scaricar tutto sul califfato – con il beneplacito di quest’ultimo – è il rifugio che tutte le consapevoli teste di cazzo mondiali scelgono alla disperata ricerca di qualche dignità.
State bene.
Ghino La Ganga
I.stituto S.ussistenza I.dioti S.parpagliati (parte due).
giugno 15, 2016
L’Ayatollah iraniano Seyyed Youssef Tabatabi-nejad ha affermato che, se il fiume Zayandeh-rud è in secca, la colpa è delle donne: esse camminano sulle sue rive senza veli, “vestite come se fossero in Europa“. Come sapete, da qualche tempo rilevo che chi soffre di gravi handicap mentali, in ogni parte del mondo, li nasconde malamente per poi sfogarli di colpo, commettendo improvvisi quanto orrendi attentati e dichiarando contestualmente la propria aderenza all’Isis. Mi permetto dunque di suggerire alle autorità di polizia iraniane di stare in campana: è vero che si tratta di uno sciita e non di un sunnita, ma i sintomi ci sono già tutti.
State bene.
Ghino La Ganga
I.stituto S.ussistenza I.dioti S.parpagliati
giugno 14, 2016
A sostegno del post di ieri, suggerisco di osservare la faccia dell’assassino che a Parigi ha ammazzato una coppia di poliziotti. Da un semplice esame dell’espressione idiota del tizio, risulta sempre più evidente che qualunque insignificante testa di cazzo, in qualunque parte del mondo, cerca di nascondere il proprio chiaro handicap mentale dichiarandosi un militante Isis. Tocca peraltro ricordare che la fase finale delle nostrane Brigate Rosse fu simile: piccoli ladruncoli di mezza tacca o minimi spacciatori di quart’ordine, spesso privi di licenza media, si dichiaravano prigionieri politici al momento dell’arresto. Il fatto triste è che qualcuno ha poi fatto carriera, perché mica si suicidavano. Mannaggia.
State bene.
Ghino La Ganga