Ovunque Lapi.

novembre 30, 2016

La vicenda di Lapo Elkann conferma una delle paure della nostra gente: quella di vivere in un paese senza capo né coda, simile ad una squadra di calcio per pazzi esibizionisti della quale uno degli eredi di casa Fiat è la punta, mentre il più compassato Gianluca Vacchi è il libero posto a guardia della difesa. Che l’epoca sia stramba l’abbiamo capito da tempo: resta però da intendere cosa abbia fatto degenerare definitivamente i pensieri di persone danarose, giunte a complicarsi bizzarramente da soli una vita che potrebbe essere facile per loro, e magari pure non irritante per gli altri. Il resto del paese si barcamena infatti come può, tra soldi che non ci sono e scadenze da onorare, in preda a crisi e depressioni scatenanti gli effetti distruttivi che purtroppo leggiamo ogni giorno o quasi. Molti scappano all’estero per trovare una speranza che qua , ormai, esiste soprattutto nelle frasi di un fiorentino che tra meno di una settimana si gioca tutto, e fuggire dalla disperazione di un ligure, il quale forse si è reso conto solo ora di che movimento ha messo insieme. Da tempo sostengo non esista una parte sana del paese: scappare da esso ed andare altrove può essere una soluzione, fino a che  non ti raggiunge un Lapo pure lì.

State bene.

Ghino La Ganga

Cofa contiene.

novembre 29, 2016

 

Fcufate, io adeffo fono confufo che non fo bene cofa fare, con ‘fta ftoria delle firme falfe che fcappa fuori proprio adeffo, che mi ero convinto cofa votare domenica proffima . Infomma io adeffo fono molto confufo, perchè le cofe me le devono fpiegare bene, fennò mica capifco e dopo fui focial mi perdo. Infomma, io foprattutto non ho capito bene una cofa: il movimento cinqueftelle contiene o no l’olio di palma?  

(Ftate bene. Ghino La Ganga) 

 

 

 

(State bene. Ghino La Ganga)

Ni.

novembre 24, 2016

 

Vorrei votare No, e mi viene in mente la faccia rincoglionita di Onida mentre gli comunicano l’esito negativo del suo inutile ricorso contro il referendum. Vorrei votare Sì, e mi viene in mente la faccia atroce di Romeo Castellucci mentre dice che lui voterà sì, e già che c’è  si paragona a Carmelo Bene e Caravaggio. Vorrei dunque votare No, e mi si para innanzi la faccia dei Cinquestelle di Palermo e Bologna intenti a ricalcare le firme. Sfinito penso di nuovo al Sì, e mi si materializza  l’immagine della  Pinotti in divisa da Lupetto Agesci. Mi butto ancora sul No:  dall’ipotalamo scappa fuori Brunetta a farneticare sul ruolo dei comitati. Sbando sul Sì: il sorriso ebete e barbuto di Ceccanti, ex Fuci, mi fa controsterzare con violenza.  Bisogna che mi fermi: dove mi giro c’è un disastro che supporta una scelta. Che so, magari alla fine voto Ni.

State bene.

Ghino La Ganga

Oh, sentite: lo ha detto lei.

novembre 16, 2016

Marilynne Robinson

Marilynne Robinson

Si è dato per scontato che le donne avrebbero voltato le spalle a Trump ma non è stato così: non hanno voluto rompere il famoso soffitto di cristallo?

“Le donne per me sono un mistero. Lo sono anche gli uomini, ma almeno non mi aspetto di capirli. Sicuramente è stato un errore pensare che fossero solo interessate a questioni di genere. Inoltre, e da persona religiosa mi addolora dirlo, tendono a farsi influenzare dalla Chiesa, che era a favore di Trump.

(Domanda e risposta estratte dall’intervista di Elisabetta Pagani a Marilynne Robinson, pubblicata a pag. 33 su La Stampa di ieri. Apprezzo l’onestà intellettuale dell’intervistata circa l’incomprensibilità di certi gesti femminili; resto tuttavia perplesso da una religiosa dichiarata, che però si sorprende di quanti si fanno influenzare dalla Chiesa. Marilynne Robinson ha vinto pure un Pulitzer: sicché ora, per me, anche chi attribuisce quel premio resta un mistero. State bene. Ghino La Ganga)

Yes, now we can.

novembre 15, 2016

 

 

 

Yes,  now we can say that Barack Obama was the worst  african american President ever.

Take care.

Ghino La Ganga

Eh.

novembre 14, 2016

 

Firenze, 14 novembre 2016 – “Tre ambasciatori” di Firenze e della fiorentinità nel mondo: così li ha chiamati il sindaco Dario Nardella, nel consegnare loro le chiavi della città. Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, tra una serata e l’altra del loro strepitoso tour che li rivede insieme vent’anni dopo “Fratelli d’Italia”, trasformano poi la cerimonia in un vero e proprio sketch. Nardella spiega la motivazione dell’omaggio: “In occasione del grande successo dello show abbiamo pensato di conferire questo riconoscimento in segno di gratitudine e lo facciamo con gioia: Firenze abbraccia di nuovo i suoi artisti, Firenze è una fabbrica di talenti e voi ne siete la più alta espressione”.

(Estratto da La Nazione di oggi. Pensavo ad uno scherzo, l’ho dovuto rileggere più volte. Poi invece ho constatato che la frase finale di Nardella contiene qualche attuale verità. State bene. Ghino La Ganga)

Se ce lo chiederebbe.

novembre 11, 2016

 

Ora comincia la gara tra i nostri connazionali che conoscono Trump da sempre: gli telefonano per parlare del tempo, gli mandano gli sms con le ricette,  vengono consultati quando lui deve scegliere il nuovo colore di capelli. C’è chi si può allargare parecchio, come  Flavio Briatore: oltre ad avere conosciuto Trump per motivi televisivi, lo ha portato per primo in Europa ( sic, su La Stampa di ieri, pag.23). Più modesto Paolo Zompelli (pag.22): lui ha solo portato Trump per primo in Italia e gli ha presentato l’attuale moglie, all’epoca semplice modella slovena; dunque ora pare lo attenda – quantomeno – un incarico da ambasciatore Usa nel nostro paese. Poi ci sono anche le grandi occasioni mancate, come quella raccontata sul medesimo quotidiano da Lory Del Santo. Sempre a pag. 22, infatti, ella riferisce che conobbe Trump e  cenò con lui ben due volte. Poi, alla terza cena ( “di solito in questi casi è il momento di concludere“) era chiaro che lui ne voleva, ma da vero signore non si faceva avanti. Lei, tra l’altro, il giorno dopo doveva partire. Quindi andò buca. Sennò – osserva –  a quest’ora  era lei la  first lady. E magari aveva vinto Hillary, aggiungo io.

State bene.

Ghino La Ganga

Born in the early days.

novembre 10, 2016

brucespringsteen_color

 

Una domanda: perché il sessantasettenne Bruce Springsteen  si ostina a  cantare quella provincia americana, della quale in settantadue ore si è scoperto non capire un accidente?

State bene.

Ghino La Ganga

The job blew.

novembre 10, 2016

madonna

 

 

Bisognerà anche capire quanto abbia negativamente pesato nella sconfitta una quasi sessantenne,  che  prometteva pompini  a chi non votata il candidato sessista.

State bene.

Ghino la Ganga