Razzista sarai tu.

Maggio 16, 2017

 

 

Intollerabile che l’attaccamento ai propri valori, seppure leciti secondo le leggi vigenti nel Paese di provenienza, porti alla violazione cosciente di quelli della società ospitante».

 

 

E’ un estratto dalla sentenza 24084 del 15 maggio della Cassazione Penale, riguardante  un cittadino indiano sikh che circolava con un coltello di oltre 18 centimetri alla cintura. Era stato fermato  dalla Polizia Locale di Mantova, alla quale aveva opposto resistenza sostenendo che il portare quel coltello costituiva un atto lecito, perché conforme alla sua tradizione. Non mi risulta che in alcun passo della sentenza si trovi l’affermazione che il porto di un coltello del genere sia invece concesso ad un italiano : mi aspetto tuttavia che vi siano già  tanti Soloni pronti a sostenere che si stanno applicando due pesi e due misure, perché non vengono costantemente fermati e condannati tutti gli italiani che girano con coltellacci assortiti. La voglia di buttare tutto in vacca che sembra affliggere il nostro paese è notevole: pare essere in corso una  gara a chi chiama per primo razzista l’altro, basandosi su frasi che costui non ha detto  e su presunte premesse che quello non ha mai palesato. La Serracchiani non mi sta simpatica, ma in soli due giorni gli strali contro di lei hanno fatto dimenticare l’origine del caso, ossia  la tremenda vicenda capitata alla povera ragazza minorenne di Trieste,  violentata da un tizio al quale stava prestando soccorso. Ora probabilmente si comincerà con la sentenza della Cassazione: sarà tutto un accapigliarsi per dimostrare che c’è un razzismo anche lì, tutto un formulare distinguo su frasi non dette e non  lette, tutto un ringhiare accuse di mancata solidarietà, tutto un fregarsene di leggi e diritti. Ho notato che tra i primi commenti alla sentenza spicca quello della la CEI, che invita la politica a “non strumentalizzare“. Beh, quanto a moderatori cialtroni direi che siamo a posto, sono già scesi in campo i più rappresentativi.

State bene.

Ghino La Ganga

19 Responses to “Razzista sarai tu.”

  1. Niente Rimarrà Impunito Says:

    Osserverei due cose.
    1) Lei se la prende con nessuno, perché – con tutta ragionevolezza – nessuno vorrà mai contestare il fatto che portare un coltello lungo 18 cm sia lecito a chiunque, in un paese civile. E se qualcuno dovesse davvero sostenerlo, beh, lei converrà con me sul fatto che a quel qualcuno non varrebbe proprio la penda di replicare alcunché.
    2) Con questo suo post, involontariamente, lei dà alla Serracchiani il torto che merita, ricordandole che un reato è un reato e va puntio allo stesso modo “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. E’ la ragione per cui il porto di un coltello proibito e lo stupro sono il porto di un coltello proibito e lo stupro, chiunque se ne renda responsabile. Ne consegue che portare un coltello di 18 cm vada sempre ed egualmente punito, a prescindere dal fatto che, ad esempio, il suo detentore venga da un paese dove è consentito. Stuprare qualcuno va sempre ed EGUALMENTE punito, indipendentemente dalla condizione di immigrato o meno. Il razzismo e il cosiddetto buonismo non c’entrano nulla, o al massimo solo piuttosto marginalmente

    Poi, certo, potrà sempre darsi (le infamie non ce le siamo mai fatte mancare, cilicamente) che qualche leader politico riesca un giorno ad sancire la “condizione di ospite” come aggravante giuridica di un qualunque reato. Non senza però fare strame di quella quisquilia definita – se non l’ha ancora capito – principio di uguaglianza, cioè non senza senza mandare all’aria, demolendone finanche le fondamenta, tutta l’incastelaltura della nostra civiltà giuridica, da Solone passando per Aristotele, Demostene Cicerone, Guicciardini, Montaigne, Rousseau, Hegel, su su fino Kelsen, Hart o Calamandrei.

    • giovanni Says:

      senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali questo lo scrive Lei, la Serracchiani non parla di sesso, razza o religione, non ha detto lo stupro commesso dal negro è più grave. Il resto del commento lo leggerò a fascicoli.

      • Niente Rimarrà Impunito Says:

        La Serracchiani ha avuto lo stomaco di dire (testualmente): “La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese”. Ma nei nostri principi di civiltà, prima ancora che nei nostri codici, a cominciare dalla Costituzione, non c’è traccia di un’aggravante siffatta, da configurare cioè in uno stupro perpetrato in difetto di cittadinanza. Perché essere o non essere cittadino italiano rientra appunto nella serie di distinzioni che la Costituzione esclude esplicitamente e, direi, piuttosto tassativamente, rendendoci tutti, ma proprio tutti, uguali, ma proprio uguali, davanti alla legge.
        Aggiungerei che, se proprio vogliamo distinguere odiosità da odiosità, deprime molto il fatto che ad esprimere simili bestemmie sia un avvocato. Ma non intendo, per questo, chedere una condanna “saocialmente e moralmente” più dura per la Serracchiani.
        Mi scuso infine della lunghezza dei mie commenti, che sembra infastidirla tanto. Ma qui sono finite nel dimenticatoio biblioteche intere e il sonno di troppe ragioni ormai ci devasta.

      • giovanni Says:

        socialmente e moralmente e, anche se per gran parte del Paese risulta inconcepibile, delle cose possono essere inaccettabili moralmente e non essere (addirittura) illegali. Nelle parole (testuali) della Serracchiani non c’è richiesta di pene accessorie o aggravanti, ma la foga di stigmatizzare fa dimenticare, oltre alla troia che ha provocato il poveretto, il buonsenso. Le chiedo: se ospitasse qualcuno e questi si comportasse da cafone, lei non trovarebbe la cosa deprecabile?

      • Niente Rimarrà Impunito Says:

        E’ vero, nelle parole della Serracchiani non c’è l’esplicita “richiesta di pene accessorie”. Nelle parole della Serracchiani c’è la richiesta di voti. Non mi meravilgierbbe affatto, però, se fra qualche giorno una delle tante teste di c… uoio renziane avanzasse una proposta di legge che intendesse sul serio introdurre una simile enormità. E’ già successo solo qualche giorno fa a proposito della legittima difesa, dopo le sfuriate di quel bruto di Salvini (che rischiava di accaparrarsi tutto l’elettorato beota e razzista, che esiste eccome e fa gola a tutti i partiti che ci ritroviamo). Ne è sortita l’esilarante formulazione di alcuni articoli che rottamavano in poche righe cinque secoli di civiltà giuridica e che somigliavano ad una legge come la Serracchiani somiglia ad un politico serio ed onesto.

      • giovanni Says:

        Si sta incartando, non stiamo più discutendo delle parole testuali, ma dell’intenzione di riscrivere la storia dell’occidente. ps: non c’é nemmeno un africano, un arabo tra le personalità menzionate che avrebbero dato vita alla nostra civiltà giuridica, perché?

      • Niente Rimarrà Impunito Says:

        Da essere umano d’Occidente, io parlo dell’Occidente e della SUA di civiltà giuridica. Delle altre tradizioni giuridiche, data la mia integrale ignoranza al riguardo e l’assoluta carenza di titolo, non m’azzarderei neanche a mormorar parola. Parlo di un progresso che nel corso dei secoli ci ha liberato dai roghi e dai linciaggi.
        Quanto all’incartarmi, è dal primo commento che cerco di spiegare che certa gente (la Serracchiani, ad es.), per la sua perversa natura, non usa mai parlare nel merito delle questioni, e non discrimina le opinioni da esprimere in base alla propria onesta convinzione. No. Se si vellicano i supponenti e i razzisti a fini di potere si è razzisti del genere più pe4ricoloso. Magari nella storia i razzisti che compravendevano e schiavizzavano i neri d’Africa fossero stati ideologicamente e sinceramente convinti del loro razzismo. A muoverli era la loro lurida sete di lucro e di potere, quell’ingrediente che non manca mai di rendere tutto più atroce e virulento. Non c’è mignotta più a buon mercato di un’ideologia o, se occorre, dell’ideologia contraria. La Serracchiani non ha mai dichiarato: “La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi amministra il cristianesimo nel nostro Paese”. Ma non perché non sia vero o per mancanza di intima convinzione. Piuttosto, lei non si azzarda a dire una cosa simile solo perché non sarebbe – diciamo così – esattamente opportuno in questa fase storico-politica, almeno non ancora. Insomma, questi signori da sempre ci fanno discutere di quel che vogliono mentre ce lo ficcano in quel posto..

      • giovanni Says:

        Leggendola, uno appena arrivato da un altro pianeta immaginerebbe la Serracchiani come un Vlad Tepes e non come eletta in un partito dei buoni, che ha dato il la al delirio moralistico del quale siete tutti preda. Scomparso il Cavaliere Nero, la bestia si sta autodivorando.

      • giovanni Says:

        Chiedo scusa ai lettori per il virgolilegio.

      • Niente Rimarrà Impunito Says:

        Il “delirio moralistico del quale siete tutti preda”? Siete? Le ho appena scritto la damnatio di tutte le ideologie, e lei mi intruppa nel “delirio moralistico del quale” (io e chi, di grazia?) saremmo “tutti preda”? Non so, forse sono io che non capisco, forse dovrebbe lei spiegarsi meglio.
        Ad ogni modo la Serracchiani non è affatto un Vlad Tepes, semmai uno dei volgarissimi dozzinalissimi zombie che reggono lo strascico al potere. Il suo oggi non è più esattamente il “partito dei buoni”, non conviene più. Può darsi pure che torni ad esserlo domani, ma oggi la Serracchiani e gli altri zombie tipo Minniti hanno la consegna di vellicare le groppe di lettori ed elettori di Sallusti, Belpietro e Gasparri, e di esprimere le minchiate che in effetti vanno esprimendo, non meno vuote ed ipocrite – beninteso – delle cose che dicevano quando dovevano fare la parte dei “buoni”.

      • giovanni Says:

        Spiace deludere la pretesa di unicità, ma sì: siete.

      • Niente Rimarrà Impunito Says:

        Sì, va bene (mai pretesa l’unicità), ma io e chi?

  2. Antonio Says:

    http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2017/05/15/la-corte-di-cassazione-i-migranti-devono-conformarsi-ai-nostri-valori_d1a1e4ee-7a40-4d49-8a0c-02bf29a17eb8.html

    però, stando a quello che dice l’ansa al link, hai messo solo la parte ineccepibile del discorso.

    trovo la parte che la precede particolarmente fastidiosa, per intenderci se dovessi emigrare in India e per par condicio fossi costretto ad uniformarmi ai “valori” ed a girare col turbante (ed il coltello ovviamente) penso che prima o poi quel coltello mi verrebbe voglia di usarlo.

    Antonio

    p.s.

    sarebbe stato sufficiente sostituire la parola “valori” con “leggi” e credo che nessuno avrebbe avuto qualcosa da ridire (tranne forse niente rimarrà impunito che vedo particolarmente battagliero)

    • Niente Rimarrà Impunito Says:

      Mi scusi, ma lei dovrebbe leggere meglio quel che legge. Io non ho posto la minima obiezione alla sentenza sul coltello in questione. Anzi, ho detto che nessuna persona ragionevole può aver qualcosa da obiettare su di essa e l’ho portata ad esempio di equanimità giuridica e costituzionale.

  3. anskijeghino Says:

    @Niente Rimarrà Impunito:
    Mi scusi, credo alcuni La stiano ampiamente prendendo in giro: ma se glielo faccio notare Lei poi s’incazza e mi dà dell’imbecille.
    Però corro il rischio, tanto ormai è il mio mestiere.
    Stia bene.
    Ghino La Ganga

    P.s.: @Antonio:
    La questione del turbante con pugnale indossati a forza camminando per l’India ha un suo fascino.
    Complimenti.

    P.s.: Giovanni:
    ora che mi ci fa pensare, sere fa a cena a casa di amici ho provato un forte stimolo della minzione e mi sono predisposto a soddisfarlo lì, in sala e sul tappeto, davanti a tutti compresi i bambini.
    Mi hanno fatto uscire di casa e mi hanno detto che non mi invitano più.
    Ci sono rimasto male, ma di un male.

    • Niente Rimarrà Impunito Says:

      Sig. Ghino, rilegga con più attenzione: io non le ho mai dato dell’imbecille, né mai mi premetterei di farlo. Tuttavia, se continua ad isistere e la cosa dovesse compiacerla come sembra, ……
      P.S. Lei mi accusa di incazzarmi e al tempo stesso di averle dato dell’imbecile. Per il mio modo di essere, la coincidenza mi suona piuttosto strana. In effetti non sono affatto facile all’incazzatura, tanto più avendo a che fare con poveri imbecilli.

      • giovanni Says:

        Povero sarà Lei.

      • Niente Rimarrà Impunito Says:

        Oh, certo che sono povero (ciò non mi impedisce di essere comprensivo nei riguardi degli altri poveri, però). E chissà, facile che io sia pure un imbecille. Non dei peggiori, tuttavia. Se non altro perché i peggiori imbecilli pensano tutti, immancabilmente, di non poter mai essere tali.

      • Niente Rimarrà Impunito Says:

        PS
        Mi scusi, ma lei mi deve una risposta da ieri. Qualche commento più in su. Se volesse essere così gentile da darmela lo apprezzerei.


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