Con i caschi blu.

settembre 11, 2018

 

 

Quando non c’erano motivi di gioia,in Italia tutti erano pronti a rallegrarsi per la vittoria di Obama negli Usa, manco egli avesse trionfato in Basilicata. Anni prima, tutti stavano a questionare sulla vittoria di Haider in Austria, come se il tipo non fosse stato eletto regolarmente dagli austriaci bensì da presunti reazionari travestiti . Ogni tanto, tutti si mettono a lodare Putin per le mazzate distribuite in Georgia, Cecenia ed Ucraina. E ci siamo già scordati la sbornia di euforia per l’esistenza di Macron? Il transalpino sembrava fosse diventato la soluzione per ogni male italiano, Ilva di Taranto compresa. Ci sarebbe da fare uno studio approfondito su questa nostra smania di trovare spunti ed aiuti dall’estero, smania che a periodi pare colpire le povere teste di questo disgraziato paese: tuttavia la patologia affiora ormai ogni due minuti, sicché non c’è da stupirsi se poi capita che, in quell’estero tanto invocato e sollecitato ,  il primo Cesare Battisti che passa venga accolto come un sano di mente perseguitato in patria da una folla di pazzi. E’ probabilmente proprio per effetto di quella smania se ora, ad ipotizzare sciagure in Italia, ci si è messa  Michelle Bachelet, giunta a presiedere l’Onu dopo un paio di presidenze in Cile. Uno stato nel quale, fino a pochi anni, fa una donna non poteva neppure aprire un proprio conto bancario. Che dire? Beh: avanti il prossimo.

State bene.

Ghino La Ganga