Di notte.
marzo 21, 2020
” Non possiamo rischiare di alterare ulteriormente la tenuta emotiva del Paese “
disse quello che faceva i comunicati di notte.
(State bene. Ghino La Ganga)
E’ morto un famoso architetto.
marzo 15, 2020
https://www.iene.mediaset.it/video/ecomostri-quartiere-zen_532834.shtml
Mi è rimasto impresso il passaggio al minuto 4’06”:
“ … Io non posso vivere allo ZEN. Non faccio il proletario. Faccio un altro mestiere. Non faccio l’operaio. Faccio un’altra cosa.”
State bene.
Ghino La Ganga
Zona Gialla.
marzo 2, 2020
( State bene. Ghino La Ganga )
Epidemia.
febbraio 26, 2020
A me sembra che stiamo diventando tutti imbecilli, però non so dove sia il focolaio.
State bene.
Ghino La Ganga
Le donne che guardano Sanremo.
febbraio 9, 2020
Le donne che guardano Sanremo sono quelle creature che fanno ed ascoltano ore di pipponi su violenza e discriminazione, poi quando sale sul palco una loro simile bella e talentuosa non la votano.
State bene.
Ghino La Ganga
Piccoli pesci.
febbraio 1, 2020
“Oh.”
“Eh.”
“Sparli di me.”
“Certo.”
“Da quando mi sono fatto la foto con quello che si ingroppava i cani?”
“Sì.”
“Non è giusto.”
“Invece lo è. Poveri cani.”
“Sì, ma fino a una settimana fa mi adoravi.”
“Certo. Mi sei servito. “
“Però quello che si ingroppava i cani lo conosci anche tu. Ci sei pure stato a cena.”
“Sicuro. Offriva lui.”
“Ma cosa offriva… gli hai regalato di tutto.”
“Sì, vero. Pensa che anni fa gli ho anche regalato un cane.”
“Osta. Uno di quelli che si è ingroppato?”
“Già.”
“E oggi te la prendi con me?”
“Se sei così scemo da farti fare una foto insieme a lui, certo. “
“Mica c’ero solo io.”
“Vero. C’era anche qualche altro imbecille. Quel grassone fintogiovane che strilla strilla poi incassa incassa, ad esempio…”
” Non è mica colpa mia…era lì per forza, era a casa sua.”
“E allora se non ragioni la colpa è solo tua. Sei proprio un coglione. Ciao.”
“Ma vaffanculo… ciao.”
(State bene. Ghino La Ganga)
Citofoni.
gennaio 23, 2020
“Oh. Sono io.”
“Ah. E perché non hai chiamato?”
“Così. Passavo qui sotto e ho detto: rinverdiamo il citofono, che ormai lo usano solo quelli che consegnano i pacchi.”
“Mh. Dimmi.”
“E’ vero che tua moglie per 30 euro fa un pompino con ingoio e tiene anche la mano sulle palle?”
“Sì, ma solo a chi dico io.”
“Perché?”
“Perché così almeno salviamo le apparenze. Lei lo farebbe a tutti, non va bene.”
“Capisco. Pensavo tu volessi smentire.”
“No, non ci interessa. C’è altro?”
“E’ in casa adesso?”
“No, è fuori a farne un paio.”
“Osta. Dunque hai sempre la coda qui al citofono?”
“No. Sono sei mesi che mio figlio ha fatto una app. Uno la scarica, prenota, poi io controllo se chi ha prenotato mi va bene. Così non abbiamo più la coda al citofono.”
“Mh. Capito. Come la rimedio, la app?”
“Costa dieci euro. Però devi aspettare che torni mio figlio, devi fare con lui.”
“Ah. Non c’è nemmeno lui?”
“No. E’ fuori a inventare nuove app.”
“Ah, io pensavo che tuo figlio spacciasse.”
“Ma va’ là. Troppo pesante, troppo faticoso. E poi, il paese sta andando avanti. Il paese cambia.”
“Giusto. E noi con lui. “
“E noi con lui, certo. Dai, ripassa più tardi.”
“Più tardi quando?”
“Boh, prova verso le undici. Ciao.”
“Va bene. Ciao.”
( State bene. Ghino La Ganga )
Responsabili degli eventi.
gennaio 16, 2020
“Oh.”
“Eh.”
“Faccio un evento.”
“Di che si tratta?”
“Una gara di schiaffo del soldato. A Viserba. Sabato pomeriggio.”
“Mi sembra bello. Come funziona?”
“Te vieni a Viserba, trovi un gruppetto di persone dietro ad un tizio di schiena faccia ad un muro con la mano girata verso il gruppetto, capisci che l’evento è lì, ti fermi e partecipi.”
“Si paga?”
“Ovvio. Cinque euro ogni 15 minuti.”
“Capisco. Hai già molte adesioni?”
“Ancora no, ma è solo perché non l’ho comunicato a Paola e Marco.”
“Ah, già. I nuovi responsabili del portale eventi della piattaforma.”
“Proprio loro. Adesso li contatto e glielo dico.”
“Sei sicuro che interessi? Non mi sembra un evento da piattaforma.”
“Invece lo è. Aspetta che loro due lo sappiano. Sarà un successone.”
“Potresti avere ragione. Senti, ma il ricavato?”
“Va la fondo imprese malmesse di Viserba.”
“Mh. Tu hai un’impresa a Viserba, giusto?”
“Bravo. Quella che organizza l’evento. E’ un po’ malmessa, infatti.”
“Già. Bene. Non mancherò all’evento.”
“Bravo. Ci vediamo lì. Ora contatto quei due. Ciao.”
“Ciao.”
(State bene. Ghino La Ganga)
Cavalcando al buio.
gennaio 13, 2020
“Oh.”
“Eh.”
“Tu hai mai cavalcato qualcuno in una stanza buia?”
“Sì. Ho cavalcato la moglie di Guido.”
“Come sai che era lei?”
“Mi ha detto: sono la moglie di Guido.”
“E tu l’hai cavalcata.”
“Beh, quando sei lì cosa fai? Cavalchi.”
“Non è proprio la prima cosa che ti viene da fare.”
“Se una donna te lo ordina, tu lo fai.”
“Te lo ha ordinato?”
“Sì. Mi ha detto, secca: cavalcami. Ed io ho cavalcato.”
“Tanto era buio.”
“Bravo. Tanto era buio.”
“Ma la voce era proprio quella della moglie di Guido?”
“Che ne so. Era una voce che mi diceva: sono la moglie di Guido, cavalcami. Il tono non ammetteva repliche.”
“Capisco. Ma era almeno una voce di donna?”
“Diciamo che era una voce. Di donna non lo so. “
“Mh. Ti sei fidato.”
“Senti: era buio, la voce mi ha ordinato di cavalcare, io ho cavalcato.”
“Perché l’hai fatto?”
“Non lo so. Però dopo speravo che almeno mi invitassero ad Agorà.”
“Ti hanno invitato?”
“No. La voce mi ha detto solo: cavalchi da cazzo.”
“E tu?”
“Io ne ho sofferto. Ho provato a chiedere: ma almeno mi date un incarico? Sono laureato, non ho nemmeno copiato la tesi.”
“Che ti hanno risposto?”
“Niente. Una voce mi ha solo detto: adesso però vai fuori dai coglioni.”
“Era la stessa voce?”
“No, mi è sembrata la voce di Massimo.”
“E tu?”
“Io ho rilanciato: ma se faccio il trotto? ”
“Risposta?”
“Nessuna. Ho capito che per me era finita.”
“Mh. Dunque sei uscito.”
“Sì. Mentre uscivo, nel buio, qualcuno mi ha messo in mano mille euro.”
“Beh, dài, sono sempre soldi.”
“Sì, ma io volevo andare almeno ad Agorà.”
“Invece: niente.”
“Niente.”
“Vabbè: almeno ci hai provato.”
“Sì, dài. Ci ho provato.”
“Occhei. Ciao.”
“Ciao.”
(In sottofondo: Meduza, Piece of Your Heart. State bene. Ghino La Ganga )
Rula esclusa.
gennaio 6, 2020