Sotto il sole/ sotto il sole / di Riccione / di Riccione…
ottobre 25, 2017
Con Facebook non ho alcun rapporto, il che dovrebbe farmi venire qualche pentimento. Un mio collega mi mostra il profilo di un comune conoscente, mentre questi festeggia i suoi cinquant’anni in un locale pubblico. Il conoscente comune è vestito con giacca da torero e perizoma accrescipacco, munito di banderillas con terminale a forma di pene maschile, ed appare intento a penetrare con esse il posteriore di una ballerina di lap dance, ingaggiata per l’occasione e ritualmente sistemata a pecorina, mentre la di lui mugliera e gli invitati si sganasciano di risate seduti sui divanetti posti a fianco. Fin qui nulla di nuovo, direte voi. Sì, giusto: nulla può più sorprenderci, la vita di oggi è solo il fluire di immagini già viste, riviste, rimasticate e ri-assemblate. A fronte di tale assunto, nulla di nuovo può dunque portarci il caso di quel giovanotto che, lungo una via di Riccione , ha filmato la morte di un quasi coetaneo caduto in moto, chiedendo via internet di chiamare un soccorso che non si capiva perché non chiamasse lui per primo. Vabbé, transeat: il giovanotto filmatore pare sia un esperto d’arte, e, visto che ora la Procura si sta interessando al suo pensiero ed al suo agire, si giustificherà senz’altro dicendo di aver voluto riprodurre in diverso formato la serie fotografica Car Crashes and Accidents di Andy Warhol. Il tutto assumerà perciò la valenza di una performance artistica: macabra, ma pur sempre una performance; e ditemi voi, oggi, quale atto o fatto non possieda i requisiti per diventarlo. Come dite? Ah, già. Si è svolto tutto a Riccione. Beh, e dove starebbe la sorpresa?
State bene.
Ghino La Ganga
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