Tra bulli e tromboni.
ottobre 3, 2016
Assistere al confronto tra Zagrebelsky e Renzi, per me, ha significato null’altro che assistere all’eterno confronto tra due ben precise personalità italiche. Da un lato il trombone professore, da sempre logorroico ed incapace di comunicare il proprio sapere, ora restio a farsi da parte nonostante gli evidenti limiti di età: dunque responsabile dell’allontanarsi progressivo dei giovani da qualsivoglia voglia di approfondimento culturale e scientifico in questo paese, e del loro coincidente e crescente desiderio di approfondire cultura & scienza in qualsiasi paese che risulti diverso dall’Italia. Dall’altro lato il bullo di provincia, che si è laureato a furia di buchi, puffi, bignami e fotocopie: però bravo a spacciarsi per genio in virtù della costante capacità di capeggiare lupetti & scout, probabilmente sostenendo che il modo migliore di eseguire il saluto di akela è il prodursi in un vaffanculo con l’avambraccio. Tra quel trombone e quel bullo si barcamenano quelli come me: scoglionati e rintronati dalla mezza età, dalle tasse, dai contributi previdenziali e dalle tremende facce che passano sugli schermi. Verrebbe voglia di andare a votare qualcosa, se almeno servisse ad eliminare definitivamente dalla scena uno dei due squallidi figuranti.
State bene.
Ghino La Ganga
ottobre 3, 2016 at 2:51 PM
Sì, magari quello più difficile da togliersi dalle palle per ragioni biologiche.