Impedito.
settembre 6, 2017
Vallefoglia (Pesaro), 4 settembre 2017 – Dovevano essere in Marocco da almeno tre anni, e con le tasche piene di soldi. Pagava lo Stato italiano, che ha cercato in tutti i modi di far rimpatriare quella famiglia marocchina formata da quattro figli, due dei quali ora in carcere per lo stupro di Rimini .
Il sindaco di Vallefoglia Palmiro Ucchielli, dove la famiglia è residente in un alloggio popolare, dice: «Era il 2014. Avevamo trovato i soldi, più o meno 5 mila euro a persona o forse di più, per farli rientrare in Marocco dove si trovava il padre già espulso. Tutto era pronto, anzi madre e i quattro figli erano andati in caserma per partire. Poi non so cosa sia successo ma attraverso il tribunale dei minorenni ci siamo ritrovati il padre di nuovo a Vallefoglia mentre noi ci aspettavamo che la famiglia se ne andasse per sempre».
«Ricordo – continua il primo cittadino – che non era d’accordo col rimpatrio nemmeno il console, ma alla fine c’era stato il nulla osta. Poi è saltato tutto e la famiglia oltre al padre è rimasta qui».
Meglio chiarire di più. Per il rimpatrio nella nazione d’origine di figli minorenni nati in Italia occorre che ci sia il consenso dei genitori.Altrimenti i nativi non possono essere cacciati dall’Italia.
E la madre in quel momento aveva detto di sì, accettando 20/25 mila euro in tasca e il viaggio pagato. Poi improvvisamente ci ha ripensato. Ed è facile capire perché: il marito ha impedito l’accordo perché così sarebbe potuto tornare in Italia, benché espulso da anni, in modo di ricongiungersi con la famiglia. E infatti è tornato illegalmente (ha patteggiato per questo una pena ad 1 anno e 4 mesi che sconta ai domiciliari). Davanti al tribunale dei minori di Ancona, che l’ha autorizzato a rimanere, ha promesso che col suo rientro avrebbe messo in riga i figli.
Dopo tre anni, due figli in carcere, il padre di 51 anni agli arresti domiciliari, la madre andrà a processo sotto la spinta di cinque querele presentate dalla vicina di casa che si sente perseguitata sia dalla donna che dai figli, inviati a insultarla e picchiarla. Una prognosi di quindici giorni di guarigione è l’ultimo regalo che hanno fatto alla spaventatissima vicina. La quale ha ottenuto dal questore che la madre dei due minori accusati del doppio stupro di Rimini, venisse ammonita per stalking.
(E’ un estratto di un articolo comparso ieri su Il Resto del Carlino QN- Edizione Rimini, e reperibile per intero anche on-line : http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/stupro-rimini-espulsione-1.3374395 . Dopo averlo letto ho pensato alla faccia del Ministro Orlando. Mi sono chiesto cosa gli impedisca di mandare al Tribunale dei Minori di Ancona non dico gli Ispettori, ma direttamente i Carabinieri con i blindati per occuparlo militarmente. Poi mi sono ricordato che non ha manco un laurea. Ho imprecato. Forte. Molto forte. State bene. Ghino La Ganga)
settembre 12, 2017 at 3:09 PM
Ti sbagli di grosso. Non è mica il fatto che manchi la laurea che impedisce di mandare i blindati. Lo impedisce il fatto che oggi come oggi la Magistratura ha la supremazia sul Parlamento e sul Governo e lo impedisce il fatto che il PD è il “Partito della Nazione”, sostanzialmente lo stesso del Partito Comunista in Cina.
Orlando dichiara, commentando il collega Minniti, altro bel personaggio:
“Vedo che sta tornando un fascismo non giustificato da nessun flusso migratorio al mondo. Non credo sia in questione la tenuta democratica del Paese per pochi immigrati rispetto al numero dei nostri abitanti (oltre il 10% NDR). Non cediamo alla narrazione dell’emergenza perché altrimenti noi creiamo le condizioni per consentire a chi vuole rifondare i fascismi di speculare.”
In questo preciso momento sto ascoltando il dibattito parlamentare e si discute su una nuova legge che punisce il “reato di propaganda fascista”.
Infine, suggerisco la visione di questo video: