Ottantadue.
febbraio 22, 2012
Non so spiegare il perchè ma più d’ogni altra cosa m’è rimasto impresso quel corner per il Brasile al novantunesimo minuto tutti nella nostra area Eder che sposta i cartelloni pubblicitari per batterlo Martellini che dice l’atmosfera in campo è indescrivibile la palla che arriva in area Zoff e Socrates saltano la toccano quella schizza via dall’altra parte Cabrini si alza di testa la colpisce si prende un calcione di rovesciata in faccia l’arbitro fischia una punzione per noi la batte Zoff la palla va in aria l’arbitro fischia la fine della partita nel sonoro si sente uno che urla esaltatissimo fortissimo EVVAI !!! forse è stata la prima volta che ho sentito urlare esaltatissimo fortissimo EVVAI che a luglio di quest’anno son trent’anni.
State bene.
Ghino La Ganga
febbraio 22, 2012 at 1:38 PM
Uh! EVVAI!
Il mio momento fondante è stata quella paratona di Dino Zoff sulla linea. Lì ho sentito: se non ho fatto l’infarto ora non lo faccio più, e l’ho ripetuto anch’io con convinzione. Ma avevo nove anni, quindi poca dimestichezza con certi aspetti tecnici delle coronarie.
febbraio 23, 2012 at 10:02 am
Anch’io ricordo la parata di Zoff, ma ricordo anche mio padre il giorno prima mentre in poltrona dice a me, bimbo di quasi 7 anni “non ce la faremo mai, i brasiliann iè trop fort” con un sorriso e una pacatezza rassegnata, ma così tanto rassegnata che per me quella partita si poteva anche fare a meno di giocarla. Il giorno dopo fu il giorno in cui mi resi conto, ancora bambino, che nella vita tutto è possibile: soprattutto se ti impegni al massimo e il tuo avversario ti sottovaluta.
febbraio 23, 2012 at 2:19 PM
per Uoitiua e Jimmy Dixxx:
la parata di Zoff fu a pochissimo dalla fine, decisiva perchè con il 3-3 sarebbe passato il Brasile per differenza reti. Il nostro portierone – senza nulla togliere a Paolo Rossi – avrebbe strameritato il pallone d’oro del 1982, a quarant’anni suonati, perchè la vera caratteristica decisiva di quella squadra era la solidità della difesa, di cui lui rappresentava il fulcro. E’ purtroppo consuetudine radicata, il premiare gli attaccanti, salvo qualche rara eccezione. Del resto, se Jashin è l’unico portiere ad avere mai vinto il pallone d’oro in oltre cinquant’anni, qualche riflessione sul come cambiare le cose sarebbe d’obbligo farla (Zoff fu secondo nel 1973, con un record di minuti senza prender gol che credo sia rimasto tale per parecchio, non so se ancor oggi).
State bene.
Ghino La Ganga
febbraio 29, 2012 at 12:07 PM
E come non dimenticare la punizione di Passarella nella partita precedente (non meno eroica), battuta clamorosamente prima che l’arbitro fischiasse e con la barriera incompleta? Ricordo il faccione di Zoff paonazzo per il caldo, l’ira e, forse, l’età. Mitico.