Bambini patentati.
gennaio 7, 2010
La rotonda è in forte discesa. Che sia pericolosa lo capisce subito anche uno che la percorre per la prima volta : una delle diramazioni è praticamente cieca,per chi arriva dall’alto.
Tu arrivi dal basso. La vedi,l’audi familiare proprio in mezzo alla diramazione, ma l’immobilità pensi sia dovuta a un effetto ottico: starà rallentando o procedendo piano, mica uno parcheggia lì. Lì di culo, per chi arriva dall’alto e gira a destra e non la vede affatto; infatti proprio adesso arriva una opel,che inchioda,smoccola e riesce ad evitarla al volo,passando con le ruote sull’aiuola spartitraffico, dove lascia un profondo solco. Tu sei subito dietro;pensavi che l’audi si spostasse e invece no, sta lì in mezzo alla strada. Ti fermi, non puoi andare avanti. Dietro di te si fermano altre auto. Adesso la rotonda è bloccata, a meno che non si consideri l’aiuola come terra di nessuno, e la si ari definitivamente tutta.
L’audi appare abbandonata. O meglio: dentro c’è una donna, al posto passeggero anteriore, con lo sguardo fisso giù nel fosso .
Cazzo è successo,ti chiedi angosciato. Fai per scendere.
Dal fosso riemergono prima una bimba che avrà tre anni, bellissima, che si rassetta la salopette. Dietro un adulto, età tra i trentacinque e i quaranta, maglioncino a righine, occhialino intellettuale.
L’adulto fa salire la bambina , poi con tutta calma,incurante di dove si trova e del blocco del traffico, va al posto di guida.
Sei allibito. Probabilmente alla bambina scappava la pipì, e quell’idiota del genitore non ha trovato di meglio che ubbidire supino e immediato al bisogno della piccola fermandosi lì, nel posto più pericoloso del mondo,per farle eseguire la minzione nel fosso. La madre è rimasta con gli occhi fissi,prima nel fosso,adesso davanti,oltre il parabrezza, senza proferir parola.
Mica riparte,l’audi.
Allora suoni il clacson, e tiri giù il finestrino: ” ma le sembra il posto dove fermarsi?” gridi fortissimo.
“A lei non capitano mai le emergenze?” risponde seccato l’occhialuto genitore: ha una voce ridicola, di quelle nasali e stridule da bambino malcresciuto.
Ora riparte. Gli si spegne il motore.
Potresti infierire, ma non ti va. Aspetti che riavii, e che se ne vada in una nuvola di fumo nero,dovuta al probabile ingolfamento dell’iniezione.
Ti vien da pensare che un paese, nel quale ai bambini era permesso di dirigere gli adulti, era la Cambogia degli Khmer Rossi. Quelli di Pol Pot.
State bene.
Ghino La Ganga
gennaio 8, 2010 at 7:04 am
Ti capisco. Non sai come ti capisco. Basta osservare il parcheggio genitoriale davanti al portone della scuola, alle 8, per l’entrata dei pupi, e all’1, per l’uscita dei medesimi. Ci sono scene che voi umani non potete neppure immaginare. Un giorno ci devo scrivere un post sulla mentalità del genitore in macchina. Anzi, quasi quasi vado. 🙂
gennaio 8, 2010 at 9:11 am
Approvo completamente galatea…solo chi isegna può capire a quali perversioni può arrivare un genitore!!!
gennaio 8, 2010 at 9:55 am
Tempo fa ho scritto qualcosa sull’argomento… sono stato aspramente criticato da genitori che mi hanno tacciato di pressapochismo dovuto alla mia mancanza di prole. Come dire: non ho figliato e quindi non posso capire perché UN genitore debba accompagnare UN figlio a scuola con il SUV.
gennaio 8, 2010 at 5:03 PM
per Galatea,Daniela, Marino:grazie per la lettura.
Ho riscontrato altresì che le perversioni automobilistiche non sono,ahimè,esclusivo patrimonio dei genitori di bambini in età scolare.
Me ne accorgo quando percorro strade lontane da scuole
State bene; inchino e baciamano alle signore.
Ghino La Ganga